Deimos Group
A Trichiana in provincia di Belluno, Deimos Group è una di quelle PMI preziose del nostro territorio: 4 soci, 62 dipendenti, un’attività partita più di 20 anni fa con lavorazioni in conto terzi nel settore climatizzazione e refrigerazione industriale.
Ma da alcuni anni sta lavorando per realizzare il sogno di ogni terzista: creare una linea di prodotti a marchio proprio. Nasce così Fògher, linea di cucine da esterno e macchine-barbecue di alta qualità, un marchio totalmente made in Italy che produce dei sistemi di cottura da esterni che convogliano un design minimale e raffinato a delle soluzioni di cottura professionali. Fogher è una realtà all’avanguardia nel settore delle Cucine da Esterni, un prodotto la cui richiesta di mercato sta aumentando moltissimo, con una rete di vendita che si distribuisce su tutto il territorio nazionale con un importante numero di rivenditori e si sta espandendo a livello europeo e mondiale.
“Vogliamo che i nostri prodotti raccontino l’eccellenza del Made in Italy ed è per questo che abbiamo messo assieme un design minimale e raffinato, con le soluzioni tecniche più innovative ed i materiali più pregiati. È grazie alle nostre abilità nella lavorazione del metallo che siamo riusciti a combinare, la lamiera alluminata e le particolari verniciature per alte temperature con l’acciaio Inox, forgiando prodotti innovativi, capaci di resistere immutati nel tempo. Non parliamo di semplici barbecue, ma di una vera e propria evoluzione nella cottura professionale dei cibi.
In tutto questo, come in ogni trasformazione, soprattutto quelle realizzate per innovare e aprire nuovi mercati, ci sono sfide da superare, nuove competenze e abilità da sviluppare. Per questo ci siamo rivolti a Make Group”,
racconta Raffaella Raveane, socia, insieme al fratello Fabio, e ai coniugi Giorgio ed Elisa De Rigo, a capo di Deimos.
Il Team Make Group in Deimos durante una sessione di lavoro del Cantiere Strategia®.
L'esigenza
L’esigenza dell’azienda prima di iniziare le attività con Make Group era quella di ricevere un affiancamento per ottimizzare e riorganizzare la produzione.
Abbiamo contattato Make perché avevamo l’esigenza di riorganizzare la nostra struttura. Avevamo bisogno di qualcuno capace di guidarci a migliorare nell’ottica di una produzione organizzata. Qualcuno che ci dicesse quali potevano essere i nostri punti deboli e ci aiutasse a correggerli.
spiega Raffaella Raveane dell’AD di Deimos.
Il percorso con il Metodo Make®
Noi conoscevamo già per sentito parlare di Lean.
Altre aziende si erano proposte nel tempo ma erano molto proiettati verso inglesismi che nella nostra struttura non sarebbero stati recepiti nel modo corretto, creando resistenze all’interno del personale, cosa che non volevamo assolutamente.
Make Group invece mi è piaciuta proprio per l’approccio molto pragmatico, vanno dritti al punto, senza fare tanto i cattedratici, pur avendo complete e solide competenze in materia.
Al nostro arrivo l’azienda era già ad un buon livello di industrializzazione, frutto soprattutto della scommessa Fogher, che li aveva portati a ampliare i reparti produttivi del conto terzi (tra cui Punzonatura, Taglio Laser, Piegatura, Schiumatura, Saldatura e Verniciatura) con un reparto di assemblaggio specializzato nella produzione di Barbecue e Cucine da Esterni.
Abbiamo lavorato per diffondere la cultura Lean in azienda, riducendo le scorte a magazzino, riorganizzando il Layout aziendale per ridurre le movimentazioni non indispensabili, creando sistemi numerici di monitoraggio delle performance, non solo produttive, ma anche economiche con un sistema di controllo di gestione basato sulla contabilità industriale.
È fondamentale considerare che l’azienda sta subendo un cambio di Business; quindi, tutte le modalità di lavoro a cui erano abituati con il conto terzi sono state messe in discussione, perché ora producono per conto proprio e con marchio proprio. Cambiano le modalità e l’approccio per poter tenere fronte a questa nuova scommessa delle cucine da esterni, che al momento è un trend per cui è necessario farsi trovare pronti.
Le prime aree toccate sono state quella amministrativa per costruire un sistema di controllo di gestione economico gestionale e quella produttiva per far fronte alle difficolta impellenti manifestate dall’azienda.
Il nostro operato da lì ha continuato in ambito produttivo interessando anche altri uffici, tra cui l’ufficio Acquisti e l’ufficio Tecnico:
- Abbiamo strutturato un nuovo Organigramma e ridefinito molte delle procedure che interessavano l’intero flusso aziendale.
- Abbiamo quindi affrontato anche l’ambito commerciale, sul quale ci siamo mossi con l’analisi della struttura di Business e con la mappatura dei flussi aziendali.
- Abbiamo utilizzato la Value Stream Mapping per mappare il flusso aziendale partendo dalla generazione dell’offerta e arrivando alla produzione e consegna del ordine.
- Abbiamo mappato e creato degli Standard Work personali per ottimizzare la gestione del tempo in ufficio.
- Abbiamo creato delle logiche nuove di produzione basandoci sul modello One Piece Flow delle linee di assemblaggio.
- Abbiamo mappato il modello di Business attraverso il Business Model Canvas
Mappatura del modello di business attraverso il Business Model Canvas
I risultati
L’azienda in pochi mesi ha ridotto di quasi due terzi le scorte di prodotto finito a magazzino grazie alla realizzazione di linee di Picking Organizzato One Piece Flow che hanno abbattuto i Lead time di produzione e i lotti economici.
Grazie ad un nuovo organigramma, ha ottenuto maggiore autonomia, la direzione ora si può concentrare su decisioni strategiche che proiettino sul futuro l’azienda e ad analizzare l’aspetto economico gestionale tramite dei cruscotti di controllo.
Il personale ha iniziato a “parlare un’unica lingua”, mirata al miglioramento continuo e alla riduzione degli sprechi con un input che parte dalla singola risorsa e coinvolge uniformemente l’intero reparto.
Lavorando con Make abbiamo avuto il risultato di mettere ordine: sono riusciti ad individuare i nostri punti deboli ma anche punti di forza e hanno lavorato bene su questi. Hanno organizzato un programma che ci sta guidando a rimanere in traiettoria.
Prima di Make noi magari avevamo tante belle idee, ma non così ordinate. Loro hanno capito i nostri obiettivi, ci hanno aiutato a definire le nostre priorità e quindi sono riusciti a programmare le nostre esigenze.
E ora tutto funziona in modo molto più lineare ed efficiente.
Ma non solo.
C’è un altro grande beneficio che abbiamo realizzato lavorando con Make Group e riguarda la condivisione dei nostri progetti con tutti i nostri lavoratori. Prima di Make noi sapevamo di dover e voler lavorare molto sulla condivisione con le persone, rendere tutti partecipi di un unico progetto. Avevamo tante idee ma non sapevamo come fare.
Arrivare a condividere con tutte le nostre persone e non solo tra noi 4 soci, è stato un risultato importante che Make ha saputo impostare bene.
Con la nuova condivisione allargata, le nostre persone sentendosi coinvolte aiutano e si rendono parte attiva, invece che subire ordini e direttive
conclude Raffaella Raveane.
Il Metodo
“Make significa fare, creare, ed la nostra principale caratteristica. Vogliamo essere innovativi, ricordandoci come sono nate le nostre imprese, dal fare. Essere innovativi nel mercato, ricordandoci come sono nate le nostre imprese, dal fare. Non facciamo grandi relazioni, non facciamo grandi presentazioni ma ci concentriamo in azioni che portino risultati concreti per aiutare l’imprenditore e l’azienda a diventare un caso di successo.
In tutto questo il coinvolgimento attivo e partecipe di tutte le figure in azienda è uno degli elementi fondamentali e indispensabili della nostra operatività in azienda: permette di migliorare il benessere organizzativo mentre si promuove attivamente il cambiamento scelto
afferma Matteo Busato, CEO di Make Group.
“Il fare e la concretezza sono il nostro punto di forza, ci concentriamo in azioni pratiche, siamo molto operativi e concreti, lavoriamo con le persone, scendiamo in campo con loro a fare le cose “vere” che servono.
Le facciamo assieme, verifichiamo che le persone imparino e diventino autonome, insegniamo loro ad insegnare ad altri colleghi l’approccio e il metodo Make per continuare a migliorare ed efficientare. Si tratta di un modo diverso guardare ai processi aziendali, innanzitutto lavorando sul campo sporcandosi le mani, successivamente facendo focus sull’individuare le cause di inefficienze e sprechi.
È un miglioramento continuo che permette di aumentare la competitività, attraverso la gestione ottimizzata dei processi aziendali e la riduzione degli sprechi su tutta l’organizzazione
Sono molte le aziende che hanno compreso l’importanza dei principi Lean Management. La difficoltà non è conoscere i metodi e gli strumenti, su questo ci sono molti libri e corsi di formazione, ma la capacità di applicarli alle micro, piccole e medie imprese. Un approccio differente dalle grandi organizzazioni ed industrie che dispongono di una struttura organizzativa e strategica decisamente diversa. Inoltre da qualche anno ci si trova a confrontarsi con un altro ambito chiamato Industria 4.0.
Questo termine indica una tendenza all’automazione industriale che integra diverse nuove tecnologie in particolare quelle digitali per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare la produttività in tutte le aree aziendali. Il paradigma Industria 4.0 unito alla cultura Lean sta dando origine a un nuovo paradigma chiamato industria 5.0 che mette al centro le persone.
Infine, è bene ricordare che fra i pilastri del modello Lean Management vi è la vocazione alla semplicità più che sulla strutturazione di soluzioni complesse”
conclude Matteo Busato, CEO di Make Group.