Il Credito d’Imposta per l’acquisto di beni strumentali rappresenta un importante incentivo governativo per le imprese italiane.
Questo beneficio fiscale è stato introdotto con l’obiettivo di favorire gli investimenti nel settore produttivo e stimolare l’innovazione tecnologica.
Ma quali sono i requisiti necessari per poter beneficiare di questo credito? E cosa significa appartenere alla categoria Industria 4.0? In questa guida, esploreremo in dettaglio le caratteristiche obbligatorie dei beni strumentali, i requisiti ulteriori per l’appartenenza alla categoria Industria 4.0 e i requisiti specifici per i beni dell’allegato A diversi dal gruppo I.
Scopriremo come queste normative possono influenzare il tuo business e quali passi devi compiere per ottenere i benefici fiscali previsti. Continua a leggere per avere tutte le informazioni necessarie e sfruttare al meglio questa opportunità.
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Credito d’imposta per gli investimenti aziendali e requisiti Industria 4.0
Il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali è stato introdotto dall’articolo 1 commi da 185 a 197 della legge 27 dicembre 2019. Di fatto, si è trattato di una riformulazione di un precedente incentivo governativo conosciuto come “iperammortamento” in vigore già dal 2017.
Categorie di imprese beneficiarie del credito d’imposta
Possono godere del credito di imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Tipologie di investimenti ammissibili
Gli investimenti devono essere relativi a beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa, con alcune eccezioni quali, tra le altre, i beni i cui coefficienti di ammortamento ai fini fiscali siano inferiori al 6,5%, i fabbricati e le costruzioni. I beni devono essere quelli indicati nell’allegato A (beni materiali) e B (beni immateriali) annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232.
Requisiti dei beni strumentali e ulteriori caratteristiche per l’appartenenza alla categoria Industria 4.0
Il credito d’imposta è riconosciuto fino ad una misura massima del 20% per gli investimenti effettuati nel corso del 2023, è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni.
Per poter essere considerati Industria 4.0 i beni non solo devono essere ricompresi nell’allegato A o B della legge 232/2016 ma devono inoltre possedere ed essere implementati in azienda con determinati requisiti.
Per i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti (gruppo I, dell’allegato A della L. 232/2016), il bene deve obbligatoriamente avere tutte le seguenti 5 caratteristiche:
- RO1. controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- RO2. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
- RO3. integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
- RO4. interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
- RO5. rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Per i beni dell’allegato A diversi dai quelli di cui al gruppo I, come i sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità, e i dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0», la normativa richiede che sia soddisfatto il solo requisito dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program.
Mantenimento dei requisiti nel periodo di fruizione dei benefici
Attenzione, inoltre, che l’attestazione di possesso dei requisiti normativi richiesti, presente nella perizia asseverata o nella dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante ha valore relativamente alla data in cui è stata rilasciata, che si assume come data di validazione della configurazione, delle dotazioni e dello stato dell’arte del bene oggetto di perizia.
Documentazione per garantire la validità dei requisiti
L’Agenzia delle Entrate nel corso del 2021 ha chiarito che il rispetto delle 5+2/3 caratteristiche tecnologiche e del requisito dell’interconnessione, dovrà essere garantito per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0. Dovrà quindi essere cura dell’impresa beneficiaria documentare, attraverso un’adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti. E’ opportuno anche che la suddetta documentazione abbia data certa, ad esempio attraverso l’invio di una PEC al proprio indirizzo PEC.
L’importanza della consulenza professionale e della documentazione
Il Credito d’Imposta per l’acquisto di beni strumentali rappresenta un’opportunità imperdibile per le imprese italiane.
Se desideri beneficiarne è fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati e esperti nel settore. La corretta redazione dell’Analisi Tecnica allegata alla perizia asseverata o alla dichiarazione sostitutiva di atto notorio è un aspetto cruciale per soddisfare i requisiti necessari e ottenere il credito d’imposta.
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Non dovrai preoccuparti di nulla, poiché ci occuperemo di tutte le pratiche e le procedure necessarie per l’adesione al programma di incentivazione.
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