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Prima la crisi pandemica e successivamente l’avvenire della guerra russo – ucraina hanno accelerato la necessità di digitalizzare le imprese ai fini di rimanere competitivi sul mercato.

Anche all’interno del contesto produttivo nazionale le aziende cercano di restare al passo del processo di digitalizzazione in atto, non senza qualche difficoltà, derivante principalmente dal fatto che il tessuto imprenditoriale è formato per più del 90% da micro, piccole e medie imprese.

A confermare tutto ciò è un recente studio ISTAT sul livello di digitalizzazione delle imprese il quale descrive come solo il 4,7% delle imprese italiane ha un elevato livello di digitalizzazione mentre più del 80% delle PMI italiane ha un basso profilo tecnologico relativamente a competenze di ICT (Information and Comunication Tecnhologies).

Tuttavia, dall’inizio della crisi pandemica il settore produttivo nazionale ha iniziato ad avviare un iter di transizione digitale non indifferente. Sempre secondo il summenzionato rapporto ISTAT, il 60,3% delle piccole e medie imprese italiane ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale.

Nonostante la voglia da parte degli imprenditori di digitalizzare il proprio sistema produttivo, secondo il DESI (Digital Economy and Society Index), l’indice ideato dalla Commissione Europea per misurare il livello di digitalizzazione dei paesi UE, l’Italia si colloca al 20esimo posto fra i 27 Stati membri dell’UE.

Un risultato ancora insufficiente che denota come sia necessario un cambiamento immediato per mettersi al passo e rimanere competitivi nei mercati internazionali.

“Una delle principali criticità che troviamo è la mancanza di competenze tecnologiche e digitali e come le stesse possono essere applicate ai processi e all’organizzazione aziendale. Una carenza strutturale ben conosciuta dai molti imprenditori che ci danno fiducia e ci chiedono supporto nell’integrazione digitale dei processi  aziendali”

Afferma l’ingegnere Matteo Busato, CEO e Founder di Make Group Srl società di consulenza che si occupa di supportare le imprese anche su aspetti  di  digitalizzazione  dei processi.

“Inoltre, quello che viviamo all’interno delle aziende sempre più spesso è che nonostante vediamo l’installazione di beni strumentali ad elevato contenuto tecnologico, questi più di qualche volta non vengono utilizzati in quanto mancano le competenze”

continua Busato.

“Digitalizzare non significa avere solo una presenza online bensì automatizzare, adottare processi guidati, avere sistemi di raccolta dati intelligente, il tutto con l’obiettivo di guadagnare competitività ed incrementare le marginalità aziendali”

conclude Busato

“Una delle nostre più grandi soddisfazioni è vedere i nostri clienti crescere in termini di competitività e recuperare quota parte degli investimenti sostenuti grazie a strumenti di finanza agevolata. Il Mix tra competenze ingegneristiche di Make Consulting ed economico fiscali di Make Finance permette di offrire al mercato un servizio trasversale e unico nel suo genere.”

Afferma Mark Spezzamonte, Managing Director Make Finance.

“Le PMI non possono permettersi di stare indietro sotto il profilo della digitalizzazione anche in termini di competitività. È ora il momento di prendere la palla al balzo e cambiare direzione: nei prossimi anni, infatti, tra incentivazioni fiscali, bandi e contributi derivanti dal PNRR e dalle risorse messe a disposizione dall’Europa ci saranno, globalmente, a disposizione delle aziende, quasi 50 miliardi di euro da investire sull’integrazione digitale dei processi così da mantenere un livello di competitività elevato”

continua Spezzamonte.

“Gli strumenti ci sono ma conoscere come muoversi nel settore della finanza agevolata rappresenta nel contesto attuale un volano di crescita da prendere al volo. Lo studio della normativa, la congruità del progetto anche sotto il punto di vista della   sostenibilità   economico finanziaria e non da meno i processi di valutazione sono spesso complessi e c’è il rischio di perdere una valida opportunità di recupero degli investimenti sostenuti”

conclude Spezzamonte.

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