Lavora meno, lavora meglio: questa potrebbe essere in poche parole la frase che riassume i risultati emersi da una statistica Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. In base agli ultimi dati Ocse infatti risulta che l’Italia, subito dopo Grecia e Estonia, è il Paese dell’area Euro dove si lavorano più ore alla settimana, 33, tre ore in più rispetto alla media di 30 ore, e addirittura 7 ore in più rispetto alla Germania.
Come dire che rispetto ai tedeschi gli italiani lavorano un giorno in più alla settimana.
Se l’Italia è nelle prime posizioni per numero di ore lavorate alla settimana, sprofonda invece agli ultimi posti per livelli di produttività del lavoro. Al contrario la Germania, dove si lavora di meno, è tra i paesi migliori per produttività.
Non so tu come la vedi ma a mio avviso qualche domanda in più sul modo in cui impieghiamo il nostro tempo al lavoro e nella vita, dovremmo farcela.
Una ricerca italiana del famoso sociologo Domenico De Masi, commissionata da Mercedes Italia, mostra come i manager tedeschi della casa automobilistica abbiano un carico di obiettivi superiore del 30% ai manager italiani, ma lavorino il 30% in meno di questi raggiungendo il 30% di obiettivi in più. “I manager italiani odiano la famiglia?” si chiede De Masi con il suo ineguagliabile umorismo.
Di certo un problema di cultura, quella italiana più centrata sulle ore, quella tedesca e anglosassone più sugli obiettivi. I risultati sembrano evidenti: più ore non vuol dire più produttività.
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Lavora meno, lavora meglio: come aumentare la produttività senza lavorare di più?
Peter Drucker diceva “chi fa molto lavoro è efficiente ma, se trascura le essenziale, non è efficace perché fa soltanto un mucchio di cose”.
E ormai la scienza, come abbiamo visto, non fa che confermarlo ufficialmente.
Non solo, sempre dalle ricerche viene la conferma del fatto che il modo migliore per aumentare la produttività è lavorare per obiettivi anziché rincorrere “quello che c’è da fare”.
Sembra una cosa scontata eppure, ogni volta che introduciamo un percorso di riorganizzazione aziendale secondo la filosofia Lean le persone si stupiscono di quanto poco lavorano per obiettivi e di quanto invece rincorrono (alcune vere ma molto spesso finte) emergenze.
Per aumentare la produttività, che tu sia un libero professionista o che lavori in squadra è fondamentale aver chiaro tre elementi:
- qual è l’obiettivo, il risultato che vuoi raggiungere
- qual è il ruolo che ricopri all’interno della squadra
- quali sono le regole e i metodi che ti consentono di raggiungere i tuoi obiettivi.
Lavorare per obiettivi innalza le nostre performance, accelera e migliora i nostri processi decisionali, migliora la nostra efficienza ed efficacia e di conseguenza migliora anche la gestione del tempo.
Lavorare per obiettivi significa essere focalizzati sul risultato che vogliamo raggiungere. Al contrario, lavorare per attività significa fare cose, perdendo di vista il perché le sto facendo.
Spesso la frenesia delle nostre giornate porta il nostro sguardo da una visione complessiva dell’obiettivo alla visione corta del breve periodo focalizzata sul devo fare delle cose.
Da questo nasce quella che spesso viene definita come la sindrome del criceto ovvero corriamo ore su ore in una giornata, facendo centinaia di cose e, a fine giornata, siamo sempre lì. Non siamo andati avanti di un solo passo.
Molti tutt’ora confondono efficienza con efficacia: l’efficienza è relativa al movimento, alla quantità di cose che facciamo; l’efficacia è relativa al sapere che cosa serve per raggiungere un determinato risultato.
Invece troppo spesso, anche per motivi culturali legati al fatto che in occidente abbiamo molto il valore del fare, tendiamo ad anteporre ciò che facciamo perdendo di vista l’essenziale e quindi ci ritroviamo a fare solamente un mucchio di cose .
D’altro canto se qualcuno ci vedesse nel nostro ufficio, senza scrivere al computer, senza essere al telefono o senza avere qualcuno davanti… con ogni probabilità penserebbe che stiamo facendo NIENTE.
Nella nostra cultura il tempo per pensare molto spesso è visto come tempo perso, tempo privo di valore. Invece, il primo passo per una buona gestione del tempo consiste proprio nel prendersi il tempo per definire ciò che efficace ed solo dopo fare tutto ciò che serve.
Immagina di poter finire ogni giornata lavorativa ed essere soddisfatto di tutto quello che hai portato a termine. Lavorare al massimo delle tue capacità, senza dover rimandare nulla al giorno dopo.
Tutto questo è possibile a patto che tu abbia un’estrema chiarezza sui tuoi obiettivi e, ancora di più, una serie di strumenti efficaci che ti permettono di identificare le priorità, non inciampare in false emergenze né cadere vittima di inutili distrazioni e perdite di tempo.
In tutto questo un percorso di riorganizzazione aziendale secondo il Lean Thinking diventa un alleato prezioso: ti permette di scovare sprechi e disorganizzazioni che consumano tempo e risorse, abbassando il rendimento potenziale della tua azienda.