Per una PMI oggi più che mai è fondamentale conoscere l’esistenza del lean thinking, un concetto importante quando si vuole ottenere il massimo dalla propria azienda, soprattutto in tempi di crisi.
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I benefici del lean thinking
La situazione economica in cui stiamo vivendo espone sempre di più le aziende a prove e sfide continue.
Si rende indispensabile, oltre ad assicurare prodotti di qualità e servizi tempestivi, riuscire a contenere i costi, ampliare le quote di mercato, essere pronti a rispondere a sospensioni e impreviste nella catena di fornitura, far fronte a fluttuazioni repentine e impreviste della domanda, gestire condizioni socio-sanitarie impreviste.
In tutto questo l’esperienza del metodo lean e del cosiddetto pensiero snello si rivela un alleato preziosissimo. Il lean thinking, se implementato correttamente rende infatti l’azienda più flessibile e adattabile ai cambiamenti che avvengono.
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Grazie al lean thinking, implementato in tutte le sue declinazioni (lean office per gli uffici, lean supply chain per la catena di fornitura, lean marketing per le attività di marketing, lean accounting per la gestione dei flussi finanziari, oltre naturalmente alla lean production per la gestione delle attività produttive) puoi:
- liberare spazio. Hai più spazio per inserire più attrezzature man mano che cresci oppure puoi riuscire ad ottimizzare quelle che hai e non devi acquistare di nuove
- I prodotti vengono creati più velocemente: i prodotti possono arrivare a passare dalla materia prima al prodotto finito nel giro di pochi giorni, non di settimane
- realizzare ciò che il cliente desidera, quando lo desidera, nella quantità che desidera e di avere un inventario minimo di prodotti finiti e praticamente nessun inventario di processo
- migliore qualità del prodotto, grazie al Lean Six Sigma, un metodo statistico per ottenere la qualità riducendo i difetti a 4 ppm di pezzi prodotti o meno.
- riduzione praticamente a zero dei ritardi di consegna
- maggior autonomia del personale. Le persone sanno cosa devono fare e come farlo. Sanno il modo migliore per farlo e si impegnano continuamente per migliorare quello che fanno, avendo una direzione chiara e strumenti efficaci
- maggior coinvolgimento del personale. Tutti sono coinvolti, dal management alle persone sul campo: il lean thinking aiuta inftti tutti i dipendenti ad avere chiarezza ed essere concentrati sugli obiettivi dell’azienda.
- maggior soddisfazione del personale, minor turnover. Le abilità, attitudini e conoscenze dei dipendenti sono pienamente utilizzate, dando loro un maggior senso di appartenenza all’azienda.
Secondo un’indagine svolta da Planview su un campione di oltre 3000 intervistati provenienti da 75 paesi ben il 95% ha risposto di aver riscontrato benefici fondamentali grazie all’applicazione della metodologia lean.
- Miglioramento nella gestione del team e della complessità dei processi
- Processi più efficienti
- Migliore gestione nel caso di cambiamento delle priorità
- Migliore condivisione e visibilità dei progetti a livello del team
- Miglioramento della produttività del team
- Riduzione dei tempi di consegna
- Aumento della soddisfazione del personale
- Maggiore visibilità presso gli stakeholders
- Riduzione dei costi
- Prevedibilità nella consegna del Valore al cliente
Per approfondire: dove guadagna e perde la tua azienda?
Cos’è il lean thinking: traduzione e definizione
Con il termine lean thinking si intende, traducendo dall’inglese, il pensiero snello applicato all’organizzazione interna ed esterna di un’azienda per eliminare gli sprechi e ottimizzare i processi. Sprechi che creano perdite di tempo, generano processi inutili senza dare un reale beneficio alla tua attività produttiva e organizzativa.
All’interno del lean thinking si trovano le teorie e le pratiche per mettere in campo l’organizzazione nella sua essenza. L’aspetto interessante di questo passaggio è la presenza dell’intera azienda nel processo di snellimento: ogni elemento deve essere coinvolto nelle dinamiche che portano a pensare, prima di agire, in un certo modo.
L’intuizione di base del pensiero snello è che se formi ogni persona a identificare il tempo e gli sforzi sprecati nel proprio lavoro ea collaborare meglio per migliorare i processi eliminando tali sprechi, l’impresa risultante fornirà più valore a minor costo – WikiPedia
Dove nasce il lean thinking
La prima volta che si è parlato di pensiero snello, o appunto lean thinking, è stato grazie all’opera di James P. Womack and Daniel T. Jones, due studiosi che hanno pubblicato un libro che dovrebbe essere presente sulle scrivanie di tutti gli imprenditori e dirigenti aziendali: La macchina che ha cambiato il mondo.
In queste pagine si analizza e descrive la produzione degli stabilimenti Toyota, una realtà che ha cambiato il modo di intendere l’organizzazione interna del settore automotive. E che ha esportato un sistema replicabile non solo in una fabbrica o su una catena di montaggio, ma in diverse realtà. L’obiettivo finale: diminuire gli sprechi e massimizzare gli utili attraverso l’ottimizzazione delle risorse.
Obiettivo del lean thinking: efficienza e zero sprechi
Questo è il punto di arrivo del pensiero snello: fare in modo che le azioni svolte in azienda arrivino ad annullare lo spreco. Inteso come surplus di azioni che non hanno una reale utilità per la produzione. In questa lista si ritrovano elementi che ogni azienda vorrebbe eliminare. Qualche esempio concreto:
- Eccesso di attività: le operazioni che non servono devono essere eliminate.
- Movimento inutile: nella aree di lavoro devi svolgere solo ciò che serve.
- Difetti: ogni elemento di imprecisione porta a una perdita di tempo e di risorse.
- Scorte: devi avere in magazzino solo ciò che serve.
- Eccesso di produzione: dalla tecnica push a quella pull, questa è la soluzione.
- Trasporto: ogni spostamento inutile rappresenta una perdita.
- Attesa: in questo caso possiamo parlare di inutilità dell’attesa.
Può sembrare strano a chi è abituato a una concezione standard dell’impresa, ma questi elementi sono una perdita per ogni entità aziendale. Ridurre al minimo le attese, gli spostamenti, i movimenti e le scorte è un passaggio chiave per raggiungere l’efficienza. Questo si ottiene con le principali tecniche della lean manufacturing:
- Presenza nelle aree di lavoro.
- Pulizia e organizzazione della postazione.
- Utilizzo procedure standardizzate.
- Disposizione solo di ciò che serve.
- Propensione al miglioramento.
Questi punti rappresentano la tecnica delle 5S, una soluzione per applicare il pensiero snello nelle varie declinazioni di lean manufacturing e lean organization. Ma se è pur vero che la pratica rende perfetti, alla base di tutto questo c’è un’idea di che può essere divisa in specifici principi. Quali sono?
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Quali sono i principi essenziali del lean thinking
Questo pensiero viene definito attraverso una serie di punti che costituiscono le fondamenta del miglioramento aziendale. Molti credono che per applicare grandi rivoluzioni interne siano necessari investimenti in termini di infrastrutture e ammodernamenti: non è sbagliato, ma a volte l’attenzione deve cadere prima sull’atteggiamento.
Vale a dire sul comportamento del singolo all’interno di un insieme organizzativo correlato. L’azienda è un ecosistema, un’ecologia che deve tener presente dell’interconnessione tra i singoli soggetti ed elementi.
La perdita di tempo – magari a causa di un’attesa inutile – si ripercuote su tutta la catena. Per questo il lean thinking si prefigge di snellire l’attività di un’azienda attraverso l’applicazione di 5 principi essenziali. Eccoli.
Identificare il valore
Primo aspetto da considerare quando si lavora sul concetto di lean thinking: definire ciò che ha valore per il cliente, in modo da veicolare le risorse verso quell’obiettivo. Perché tutto ciò che viene usato per ottenere qualcosa che non ha una reale utilità diventa spreco (in giapponese è il termine Muda).
Definire il flusso
Dopo aver individuato il valore devi disegnare il percorso che compie e che consente di realizzare il prodotto o confezionare il servizio. In questo modo la materia prima diventa ciò che offri e puoi iniziare ad analizzare l’insieme per limare gli sprechi, eliminare le attività che non creano valore ed evidenziare quelle che meritano.
Far scorrere le attività
Individuato il valore e definiti i flussi, arriva la fase che costringe a ripensare le vecchie logiche aziendali: far scorrere il flusso vuol dire, anche e non solo, smantellare l’idea di dividere un’entità in uffici e funzioni. Il processo deve essere visto come un’azione d’insieme e non un’attività divisa in compartimenti stagni.
Pull, tirato dal cliente
Con il pensiero snello si passa dalla logica push a quella pull. Vale a dire, non è più l’azienda che spinge verso il cliente ma è quest’ultimo che richiede. Quindi chi produce si prefigge di offrire solo ciò che serve, non di più e non di meno. Certo, questo richiede un esercizio e un’organizzazione capillare. Ma riduce gli sprechi.
La ricerca della perfezione
In giapponese questo punto si ritrova con il termine Kaizen, la perfezione che arriva dopo un’attività di ricerca e di ottimizzazione di tutti i passaggi. Non è un punto dato per certo, ma un obiettivo da perseguire. Si migliora passo dopo passo fino a raggiungere l’annullamento delle frizioni e delle spese inutili.
Da leggere: cos’è il lean marketing e come si applica
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Come portare il pensiero snello in azienda
Innanzitutto valuta molto attentamente chi ti propone percorsi secondo il metodo Lean o metodo Toyota. Il Sistema Toyota è infatti semplice e lineare da applicare, una volta che lo hai metabolizzato e compreso profondamente. Ma se lo si applica in modo superficiale, non solo risulta macchinoso ma può persino portare a peggiorare la situazione aziendale, soprattutto nelle piccole medie imprese che hanno caratteristiche specifiche e peculiari. E’ un attimo ritrovarti invaso di procedure inutili, cartellini colorati appesi ai muri e nessun risultato di miglioramento sui tuoi guadagni ne sulla struttura dei costi della tua azienda.
Per quanto infatti il principio alla base del Lean Operational Excellence sia semplice (ridurre tutti gli sprechi per aumentare gli utili, migliorando le performance verso i clienti) lo stesso Tahichi Ono della Toyota ha lavorato per tutta la sua vita professionale alla messa a punto di strumenti e metodi efficaci. E il suo lavoro è continuato negli ultimi 60 anni nelle più grandi aziende e multinazionali di tutto il mondo.
Se desideri quindi accelerare il tempo di rimessa in carreggiata e ottimizzazione della tua azienda, è consigliabile che tu ti rivolga ad un consulente esterno per farti aiutare.
Ma ti invito a fare moltissima attenzione. Come puoi ben immaginare, una grande multinazionale non ha le stesse dinamiche della tua micro-piccola-media impresa.
Una PMI, soprattutto nel nostro tessuto del nord-est, ha caratteristiche a dir poco uniche. Le nostre aziende sono nate dall’idea brillante di un fondatore geniale che ha investito tutta la sua vita per portare la sua creatura al successo.
Questo significa però che molto spesso ci sono dinamiche complesse da gestire a livello interpersonale, di passaggi generazionali, di culture locali che non possono essere ignorate, pena mandare all’aria l’intero progetto.
Perciò assicurati, se scegli di rivolgerti ad un professionista esterno, che sia qualcuno che può dimostrare di aver già operato con successo in PMI del nostro territorio, una persona o una società che sappia mostrare con i fatti, non con le parole, ciò che è stata capace di portare in termini di risultati presso altre aziende come la tua.
Se desideri approfondire i nostri casi di studio di successo puoi visitare www.make-consulting.it/case-history/
In secondo luogo ti invito a fissare un appuntamento gratuito con me per capire quanti e quali margini di miglioramento puoi aspettarti nella tua specifica situazione attuale.
Per avere dei risultati concreti, hai bisogno di una guida. Contattaci per richiedere una consulenza per fare lean management in modo da velocizzare il tuo percorso di miglioramento. o per valutare la necessità di lavorare sulla formazione rispetto al metodo lean, per fare in modo che le pratiche vengano assimilate dai tuoi collaboratori.