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Il Patent Box è un regime opzionale che permette di maggiorare, ai soli fini delle Imposte sui redditi e dell’IRAP, le spese che l’impresa ha sostenuto in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, che utilizza — direttamente o indirettamente — nello svolgimento della propria attività di impresa.

E’ previsto, inoltre,  un meccanismo “premiale” che consente ai contribuenti che ottengono, a partire dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021, un titolo di privativa industriale riferibile a beni immateriali agevolabili, di dedurre in maniera maggiorata anche i costi per le attività di ricerca e sviluppo riferibili a tali beni e sostenuti negli otto periodi di imposta precedenti a quello di ottenimento del predetto titolo di privativa.

Patent Box: chi può beneficiarne

L’agevolazione del Patent Box è rivolta a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza, incluse le stabili organizzazioni in Italia di residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni è effettivo.

L’opzione può essere esercitata solo dal soggetto titolare del diritto allo sfruttamento economico del bene immateriale agevolabile, il quale realizza gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nell’ambito della sua attività d’impresa, sostiene i relativi costi, assumendo i rischi e avvalendosi degli eventuali risultati

Patent Box: attività ammissibili

Ai fini dell’agevolazione le attività ammissibili al Patent Box sono:

  •         la Ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
  •         l’innovazione tecnologica;
  •         il design e l’ideazione estetica;
  •         la tutela legale dei diritti sui beni immateriali.

Il Patent Box consente di maggiorare, ai fini fiscali, le spese sostenute nello svolgimento delle attività ammissibili, dette sopra, finalizzate:

  • al mantenimento
  • al potenziamento
  • alla tutela
  • all’accrescimento del valore

dei software protetti da copyright, dei brevetti industriali e dei disegni e modelli giuridicamente tutelati.

 

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Possono essere portate a maggiorazione le seguenti spese:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nello svolgimento delle attività̀ rilevanti;
  •  quote di ammortamento, quota capitale dei canoni di locazione finanziaria, canoni di locazione operativa e altre spese relative ai beni mobili strumentali e ai beni immateriali utilizzati nello svolgimento delle attività̀ rilevanti;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti esclusivamente alle attività̀ ammissibili;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività̀ rilevanti;
  • spese connesse al mantenimento dei diritti su beni immateriali agevolati, al rinnovo degli stessi a scadenza, alla loro protezione, anche in forma associata, e quelli relativi alle attività̀ di prevenzione della contraffazione e alla gestione dei contenziosi finalizzati a tutelare i diritti medesimi.

Il Patent Box, inoltre, prevede che, se in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’impresa fornisca  una “Adeguata documentazione” a comprova del progetto e dei costi imputati a maggiorazione,  non saranno imputate le sanzioni previste dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi nell’eventualità che l’amministrazione finanziaria dovesse procedere a ridurre gli importi di spesa portati a maggiorazione in quanto ritenuti non ammissibili.

 Il Patent Box è cumulabile con altre agevolazioni e, quindi, anche con il credito di imposta ricerca e sviluppo. L’impresa si troverà perciò a godere contemporaneamente di entrambe le agevolazioni.

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