Lean Production
Sviluppiamo progetti di Lean Production per migliorare organizzazioni ed aumentare l’efficienza. Il Lean Management applicato ai sistemi produttivi prende la declinazione di Lean Production o produzione snella.
Il termine “produzione snella” è stato coniato dagli studiosi Womack e Jones nel libro La macchina che ha cambiato il mondo, in cui i due studiosi hanno per primi analizzato in dettaglio e confrontato le prestazioni del sistema di produzione dei principali produttori mondiali di automobili con la giapponese Toyota rivelando le ragioni della netta superiorità di quest’ultima rispetto a tutti i concorrenti.
La produzione snella è dunque una generalizzazione e divulgazione in occidente del sistema di produzione Toyota o Toyota Production System – TPS.
I cinque principi della Lean Production
Cinque sono i principi chiave che devono essere accolti da una azienda per adottare ed implementare la metodologia Lean Production.
Il primo principio: VALUE
Solo una piccola parte delle azioni e del tempo totale che sono impiegate per produrre uno specifico prodotto/servizio aggiungono effettivo valore per il cliente finale.
È di fondamentale importanza definire il valore del prodotto/servizio secondo la prospettiva del cliente, così che si possa procedere alla rimozione passo dopo passo di tutte le attività a non valore o MUDA (sprechi).
Le forme di spreco definite nell’ambito dei principi Lean Production sono:
- eccesso di attività: realizzare attività che non producono valore;
- movimento: spostarsi per raggiungere materiali lontano dal punto di utilizzo;
- difetti: produrre scarti o rilavorazioni;
- scorta: acquistare o produrre materiali in eccesso rispetto al fabbisogno del processo successivo;
- eccesso di produzione: produrre più di quanto richiesto dal cliente o dal processo successivo;
- attesa: impiegare il tempo in maniera non produttiva;
- trasporto: spostare il materiale senza necessità connesse alla creazione del valore.
Il secondo principio: MAP
Una volta definito cos’è il valore per il cliente, è necessario concentrarsi sull’analisi delle attività che lo creano in modo da differenziare:
- Le attività che creano valore percepito come tale dal cliente;
- Le attività che non creano valore, ma che sono indispensabili. Queste attività non possono essere eliminate ma ridotte e ottimizzate.
- Le attività che non creano valore e che devono essere eliminate.
Il terzo principio: FLOW
Dopo aver definito il valore e dopo che il flusso di valore è stato completamente mappato ed è stato eliminato ogni tipo di spreco, l’obiettivo è che le attività a valore aggiunto scorrano velocemente.
Il quarto principio: PULL
Il prodotto/servizio deve essere “tirato dal cliente” al fine di produrre solo ciò che è necessario e ridurre al massimo gli sprechi e inefficienze
Il quinto principio: PERFECTION
Creare una attitudine al miglioramento continuo per alzare costantemente gli standard. Kaizen termine giapponese che significa Kai=cambiare, Zen= bene ed è uno dei pilastri per l’implementazione dei progetti di Lean Trasformation.
“Il miglioramento inizia con il riconoscere i propri limiti ed il coraggio a metterli in discussione”. Matteo Busato
Benefici ottenibili:
- Incremento efficienza e produttività
- Miglioramento livelli di servizio
- Aumento della qualità dei prodotti/processi
- Riduzione lead time dei processi
- Riduzione dei costi di produzione
- Riduzione scorte, giacenze materiali
- Riduzione di scarti, difettosità e rilavorazioni
- Aumento della motivazione dei collaboratori
- Aumento competitività dell’azienda