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PRESENTAZIONE DECRETO ATTUATIVO PIANO “TRANSIZIONE 5.0” – MIMIT E UNIONCAMERE
Il Ministro delle Imprese e del Made In Italy Adolfo Urso è intervenuto nell’ambito di un webinar per presentare ufficialmente il decreto attuativo del Piano “Transizione 5.0”: «Nei prossimi giorni Transizione 5.0 dovrebbe essere pienamente operativo con il portale che permetterà a ciascuna impresa di prenotare la partecipazione al piano».
Il ministero e Unioncamere hanno presentato dunque il decreto che rimane fedele alla bozza circolata nelle scorse settimane: il credito d’imposta verrà concesso per i progetti di innovazione che comporteranno un risparmio energetico alla struttura produttiva almeno del 3%, o dei processi interessati dall’investimento almeno del 5%. L’ammontare del credito d’imposta verrà calcolato non in base alla dimensione d’impresa, ma in base alla percentuale di risparmio energetico che il progetto porterà all’impresa.
Nell’occasione il ministero ha spiegato più precisamente alcuni dubbi che erano emersi.
Il primo riguarda le tempistiche dei progetti di innovazione, che potranno essere avviati sia nel 2024 che nel 2025, ma andranno in ogni caso terminati entro il 31 dicembre 2025. Nonostante le strette tempistiche, il ministero ha precisato che la data ultima per la rendicontazione del progetto invece sarà il 28 febbraio 2026, e inoltre il governo si riserva di prorogare ulteriormente questo termine. Le imprese quindi avranno un po’ più di tempo per il completamento della pratica, dopo il termine dei lavori.
Una precisazione invece ha riguardato l’ammontare del credito “prenotato”. Infatti, a seguito della comunicazione preventiva, il GSE risponderà con l’ammontare che spetterà all’impresa, una volta completato il progetto. Su questo, il ministero ha precisato che il credito prenotato non potrà essere in alcun modo aumentato, ma potrà essere solo diminuito in fase di rendicontazione dei costi effettuati. Vediamo un esempio.
Un’azienda progetta degli investimenti che nelle previsioni porteranno un risparmio energetico del 6% della struttura produttiva, con una spesa di 1 milione di euro. In questo caso l’azienda prenota preventivamente un credito d’imposta del 40% delle spese.
Una volta completato il progetto:
- se il risparmio energetico effettivo è del 3%, il credito verrà inserito nella fascia inferiore (35% delle spese)
- se il risparmio energetico effettivo è del 6%, il credito verrà confermato nella fascia prenotata (40% delle spese)
- però, se il risparmio energetico effettivo è del 10%, l’impresa non potrà accedere alla fascia superiore (45%), ma verrà confermato il credito per la fascia comunicata all’inizio (40% delle spese)
Con riguardo agli impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, che sono una spesa ammissibile al Credito d’imposta, il ministero ha precisato in maniera chiara che le componenti degli impianti fotovoltaici devono essere prodotte nell’Unione Europea. Ma, data la concorrenza degli impianti provenienti dall’Asia che hanno un prezzo decisamente inferiore, il Ministro ha aggiunto che il costo di queste componenti verrà maggiorato: le spese relative ai moduli degli impianti fotovoltaici concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari rispettivamente al 120 per cento.
INCENTIVI ALLE IMPRESE PER L’ASSUNZIONE DI RICERCATORI – MUR
Il Ministero dell’università e della Ricerca, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed il Ministero dell’Economia e delle finanze, ha definito le modalità di riconoscimento del beneficio contributivo in favore delle imprese che:
- partecipano al cofinanziamento delle borse di dottorato innovativo
- e che assumono a tempo indeterminato unità di personale in possesso, alla data dell’assunzione, del titolo di dottore di ricerca
L’agevolazione prevede un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico delle imprese (con l’esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), nel limite massimo di importo pari di 3.750 euro annui per ciascuna unità di personale assunta. Tale esonero si applica per un periodo massimo di ventiquattro mesi, dal 1° gennaio 2024 e comunque non oltre il 31 dicembre 2026.
Per accedere le imprese dovranno registrarsi sull’apposita piattaforma e potranno:
- individuare i corsi di dottorato di ricerca accreditati e/o in corso di accreditamento per i quali è possibile, previo contatto con l’università, presentare l’offerta di cofinanziamento di borse di studio;
- proporre all’università un ulteriore progetto di percorso formativo che risponda alle proprie esigenze di ricerca e innovazione;
- presentare le domande di accesso e gestire l’esonero contributivo concesso per i ricercatori assunti a tempo indeterminato.
BANDO PER LA REALIZZAZIONE DI TELERISCLADAMENTO/ TELERAFFREDDAMENTO NELLE AREE INTERNE
La Regione Veneto ha approvato l’azione 2.2.2 del Piano Regionale FESR 2021-2027, che istituisce un contributo alle micro, piccole e medie imprese per sostenere nuove reti di teleriscaldamento/teleraffrescamento e/o l’ammodernamento ed ampliamento di sistemi già esistenti.
Il bando però finanzia gli interventi situati nelle Aree Interne previste dall’adesione della Regione del Veneto alla Strategia Nazionale per le Aree interne.
Le aree Interne del Veneto sono:
- Unione Montana dei Sette Comuni (altopiano di Asiago)
- Unione Montana Comelico
- Contratto di foce – Delta del Po
- Unione Montana Agordina
- Alpago Zoldo
- Cadore
(qui per i dettagli dei comuni delle varie Aree Interne: https://www.regione.veneto.it/web/programmi-comunitari/aree-interne-21-27 )
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 45% della spesa ammissibile per la realizzazione del progetto ed è aumentata di 20 punti percentuali se concessa alle piccole imprese e di 10 punti percentuali per gli aiuti concessi alle medie imprese.
Sono ammissibili pressoché tutte le spese per la progettazione e la realizzazione degli impianti:
- opere edili
- opere impiantistiche
- acquisto di impianti, macchinari, strumenti ed attrezzature, compresi arredi e hardware
- licenze e servizi informatici
- progettazione, direzione lavori e collaudo
- spese per garanzie
- spese generali relative ai punti precedenti
La domanda potrà essere presentata online dal 03 settembre 2024 e sarà attiva fino al 30 ottobre 2024. Mentre i progetti andranno terminati entro il 31/12/2026.
INCENTIVI ALLE IMPRESE DEL MANIFATTURIERO PER L’ADOZIONE DI IMPIANTI DI AUTOPRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI – REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Nell’ottica della transizione energetica e digitale del nostro Paese, anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha indetto un bando per finanziare gli impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, quali ovviamente gli impianti fotovoltaici.
Possono accedervi le PMI che operano nel settore manifatturiero e che localizzano l’intervento nel territorio regionale friulano.
Sono finanziabili i progetti aventi ad oggetto l’acquisto ed installazione nella sede o unità locale dell’impresa sia di nuovi impianti fotovoltaici, sia per il potenziamento di impianti fotovoltaici preesistenti, finalizzati alla produzione e all’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili.
L’intensità di aiuto applicabile varia in base alla dimensione d’impresa e alla potenza dell’impianto:
- per gli impianti di potenza fino a 1.000 kWp:
- 50% per le micro e piccole imprese;
- 40 % per le medie imprese;
- 30% per le grandi imprese;
- 20% per gli impianti di potenza superiore a 1.000 kWp e fino a 3.000 kWp, a prescindere dalla dimensione dell’impresa;
- 10% per gli impianti di potenza superiore a 3.000 kWp e fino a 5.000 kWp, a prescindere dalla dimensione dell’impresa.
è previsto un limite minimo di spesa di €20.000 e un limite massimo del contributo concedibile, di €500.000.
Le domande andranno presentate entro il 30 settembre 2024.
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