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Quando si parla dei 7 strumenti della qualità, ci si riferisce a tecniche utilizzate per identificare, analizzare e risolvere i problemi di qualità nei processi aziendali e produttivi. Tali strumenti sono stati sviluppati negli anni ’50 da Kaoru Ishikawa, uno dei pionieri del Total Quality Management (TQM), e sono particolarmente efficaci per risolvere problemi complessi e migliorare la qualità di prodotti e servizi.

Indice dei contenuti

I 7 strumenti della qualità

1. Diagramma di causa-effetto (o diagramma di Ishikawa o a lisca di pesce)

Aiuta a identificare le cause radici di un problema, scomponendo i vari fattori che possono influire su un risultato.

Quando usarlo: Quando si desidera approfondire un problema complesso e analizzare tutte le cause possibili.

Esempio pratico: Se un’azienda riscontra un’elevata percentuale di scarti nel prodotto finale, può utilizzare il diagramma per individuare le possibili cause: macchinari difettosi, materiali di scarsa qualità, errori umani o metodi di produzione inadeguati.

2. Diagramma a barre stratificato (Stratification)

Suddivide i dati in gruppi distinti per identificare pattern specifici e differenze tra categorie.

Quando usarlo: Quando si vuole analizzare come diversi fattori influenzano un processo o un risultato.

Esempio pratico: Un’azienda potrebbe stratificare i dati relativi ai difetti di produzione in base al turno di lavoro, al macchinario utilizzato o al fornitore di materiali, per identificare quali categorie incidano maggiormente sulla qualità.

3. Foglio di raccolta dati (Check Sheet)

Un modulo strutturato per raccogliere e organizzare i dati relativi alla qualità, utile per un’analisi successiva.

Quando usarlo: Quando si vuole raccogliere dati specifici su un problema in modo sistematico e immediato.

Esempio pratico: Un’azienda può creare un foglio di raccolta dati per monitorare i difetti che si verificano durante l’assemblaggio di un prodotto, facilitando l’analisi successiva.

4. Istogramma

Un grafico a barre che mostra la distribuzione dei dati, utile per identificare variazioni e confrontare i risultati.

Quando usarlo: Quando si vuole analizzare la variabilità di un processo e capire come i dati si distribuiscono rispetto alla media.

Esempio pratico: Un’azienda può utilizzare un istogramma per analizzare la variabilità del tempo di produzione tra vari lotti, individuando possibili inefficienze o anomalie.

5. Diagramma di Pareto

Basato sul principio di Pareto (80/20), aiuta a concentrarsi sui problemi principali (le “voci vitali”) che contribuiscono alla maggior parte degli effetti.

Quando usarlo: Quando si vuole determinare su quali problemi concentrarsi per ottenere il massimo impatto in termini di miglioramento.

Esempio pratico: Se un’azienda nota diversi tipi di difetti nei suoi prodotti, può usare il diagramma di Pareto per scoprire che solo due o tre di quei difetti rappresentano la maggior parte degli scarti, consentendole di concentrarsi sulle cause principali.

6. Carta di controllo (Control Chart)

Uno strumento statistico per monitorare la variabilità di un processo nel tempo e identificare eventuali cambiamenti anomali.

Quando usarlo: Quando si vuole monitorare un processo e verificare se si mantiene stabile o se si verificano variazioni anomale.

Esempio pratico: Una carta di controllo può essere utilizzata per monitorare il peso medio di un prodotto. Se il peso inizia a variare oltre i limiti di controllo, l’azienda può intervenire per correggere il processo.

7. Diagramma di dispersione (Scatter Diagram)

Mostra la relazione tra due variabili, permettendo di capire se esiste una correlazione e se una variabile influisce sull’altra.

Quando usarlo: Quando si vuole esplorare se esiste una correlazione tra due fattori che influenzano un processo.

Esempio pratico: Un’azienda potrebbe utilizzare un diagramma di dispersione per esaminare se esiste una correlazione tra la temperatura di un macchinario e la qualità del prodotto finito. Se i punti mostrano un trend in aumento o in diminuzione, ciò suggerisce una correlazione tra queste due variabili.

Conclusione

I 7 strumenti della qualità rappresentano un insieme essenziale di tecniche per affrontare problemi e migliorare i processi aziendali. Utilizzandoli correttamente, le aziende possono ottenere una visione chiara delle cause dei problemi, monitorare la variabilità dei processi e identificare le aree chiave su cui intervenire.

Questi strumenti offrono un approccio sistematico per l’analisi dei dati e permettono di prendere decisioni informate, contribuendo così a migliorare la qualità complessiva dei prodotti e dei servizi. Adottarli nel proprio sistema di gestione della qualità significa fare un passo avanti verso l’eccellenza operativa e il miglioramento continuo.

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